Retorio (1)

Della natura e virtù dei pianeti. (2)

traduzione di Giuseppe Bezza (in Arcana Mundi, antologia del pensiero astrologico antico, pp. 72-86)

1. Astrologo greco del VI secolo d.C., originario dell'Egitto, Retorio ci appare una figura di grande rilievo nella storia dell'astrologia. Egli unisce tra loro metodi e tradizioni diversi: Antioco, Tolemeo, Teucro, Valente, Doroteo e costituisce l'intermediario privilegiato tra l'astrologia dell'età tardo-imperiale e quella bizantina. Sul suo vasto compendio di astrologia, che consta apparentemente di 118 capitoli, in buona parte pubblicati nelle appendici del Catalogus Codicum Astrologorum Graecorum, cfr. D. Pingree, Antiochus and Retorius, «Classical Philology», 1977, pp. 203-223.

2. De planetarum natura ac vi, ed. F. Boll in: Catalogus Codicum Astrologorum Græcorum VII, pagg. 213-224. Il testo è stato integrato dalle testimonianze seguenti:


Sul temperamento di Saturno

  La natura di Saturno è fredda e secca ed il suo aspetto è oscuro (3). Governa nel corpo le gambe, le ginocchia, la materia sierosa (4), i nervi, il flegma, la vescica e ciò che è nascosto alla vista. Genera le affezioni la cui causa è nel freddo e nell'umido, la podagra, la chiragra (5). Indica il padre, i fratelli maggiori, l'assenza di prole, la coltivazione della terra. Produce i torvi e gli invisi, i ritirati, i sordidi e i lenti, i semplici, i solitari, i deliranti, coloro che vestono di nero, gli ereditieri, i naviganti, i violenti (6). E' la stella di Nemesi e la sua fazione è diurna, il suo sapore astringente. Tra i metalli presiede al piombo (7). Unitamente a Venere presiede alle narici.
  Cinque sono le sue fasi: sorgere, tramontare, prima stazione, seconda stazione, acronicità. Dapprima sorge, poi si arresta nella prima stazione, quindi compie la fase acronica, in seguito la seconda stazione e infine il tramonto. Quando il Sole si allontana da questa stella di gradi 10, essa compie il sorgere mattutino e quando la distanza è di gradi 120 compie la prima stazione. Da qui inizia il suo moto retrogrado e quando il Sole dista da essa 180 gradi principia allora la fase acronica e perdura nella sua retrogradazione finché la distanza dal Sole alla stella sia di gradi 240 e quivi compie la sua seconda stazione. Riprende poi il suo cammino naturale (8) e quando dista circa 10 gradi dal Sole compie la sua occultazione vespertina e rimane occultato (9) finché dista nuovamente 10 gradi dal Sole: allora inizia nuovamente a sorgere. Percorre il circolo dei segni in trenta anni.
  Quando questa stella assume il dominio della genitura produce per lo più gli isolati (10), gli scuri, i caparbi (11), i taciturni, coloro che sono profondamente malvagi (12), che sono privi di immaginazione (13), i travagliosi e i sofferenti, coloro che per lungo tempo sono profondamente abbattuti (14), che son portati alla vita del mare, che hanno un'attitudine superstiziosa (15) verso il divino, che non sono felici nei figli e nei fratelli. E quando si ritrova operante in una genitura diurna, nei propri domicili od esaltazione o nel domicilio di un compagno di fazione, angolare o succedente ed orientale, concede la signoria dei campi, delle fondamenta, dà profitti da luoghi umidi e la sovrabbondanza o i beni di estranei o l'eredità o il rinvenimento di ricchezze inaspettate o l'assoggettamento di altri o il tiranneggiare o l'accrescere le proprie sostanze grazie al danno subìto da altri o ancora vantaggi provenienti da affari segreti o da parte di persone anziane. E se è operante in una genitura notturna, in domicilio od esaltazione di un compagno di opposta fazione, angolare o succedente, porta impedimenti suscitati dai potenti e da persone anziane, pericoli da affari annosi e da cose trascorse e l'incarcerazione per debiti e l'esilio e la denigrazione e sventure annose e avvelenamenti e reumatismi (flussioni degli umori) e malattie fredde e nervose e le malattie croniche e le infermità che si insediano in luoghi nascosti.
  Occorre nondimeno sapere che siffatte cose produce quando appare signore purissimo della genitura, ma quando è configurato ad altri o in domicilii di altri astri porta a compimento effetti generati dalla commistione. Di questo tratteremo in seguito nel capitolo sulla commistione. Quando detiene la signoria della morte, l'arreca mediante croniche malattie o consunzioni o reumi o febbri con brividi o coliche o affezioni uterine e tramite quanto è prodotto dalla sovrabbondanza dell'umido (16).
  Quando sorge all'oroscopo fa gli scuri, i deformi, i magri (gli asciutti), gli accigliati, coloro che hanno una scarsa barba, gli occhi incavati, i molesti, i truci, di piccola statura, i falsi, i maliziosi (17), i ladri, gli erranti e gli inquieti, coloro che sono inclini al disprezzo, che dissimulano, che si insinuano di nascosto, che hanno un'espressione guardinga e inoltre i monaci e gli ecclesiastici, sotto ogni aspetto severi e cupi.

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3. Val.: color castorino; Iul.: pallidissimo, amaurotatos; Valla: coloris lividi, gusto stupefaciens; Albu.: il temperamento e la natura propria di Saturno è fredda e secca e malinconica e oscura e ruvida e greve e maleodorante.
4. ichôr: la parte acquosa del sangue che non ha ancora subìto la cozione (Arist. part.an. 651a17; hist.an. 521b2); per estensione la parte liquida di ogni umore.
5. Val.: genera ogni malattia la cui causa è fredda e umida: l'idropisia, le nevralgie, la podagra, ogni affezione ai bronchi, la dissenteria, l'ernia, le convulsioni (Valla: combustiones, tormina), le malattie ossessive, l'impudicizia sfrenata, la depravazione; Anon.C: dispnee... atrofie... mal di ventre... splenosi.
6. Anon.C: crea il malanimo e la grettezza, l'illusione e la vanità, gli affanni e la solitudine, la simulazione, la parsimonia, l'asprezza, il vestir nero, lo squallore, il patimento, l'esilio, il decadimento, la mestizia, l'indigenza, l'inazione, la lentezza, la separazione dai genitori, lo scoramento, l'inerzia, l'indolenza, il tardare, le azioni interrotte, ciò che è nascosto alla vista, l'impedimento, la detenzione, le accuse, i vincoli e le prigioni, l'orfanezza, i bambini abbandonati, i lutti, la vedovanza, l'assenza di figli. Provoca l'amor del danaro, un animo profondo, esclusivo nel proprio giudizio ed altresì la malevolenza, la timidezza, il ritrarsi dal mondo, l'amore della solitudine, la mancanza d'affezione e l'insensibilità, la ripugnanza, l'assenza di gioia. Tutte queste cose crea essendo isolato e non configurato ad alcuno; ma se è configurato ad un altro astro produce qualità peculiari, quali risultano dall'unione della propria natura con quella dell'astro configurato. Infatti, pur essendo propria la cupidigia e l'istinto di ammassare, se si rende familiare a Giove diviene liberale, di buona volontà e amante dei suoi intimi; e questo avviene quando entrambi gli astri sono ben posti secondo il cielo (kata to kosmikon), giacché dagli astri ben posti nasce ogni bene, da quelli mal posti ogni male.
7. Val.: signoreggia il piombo, il legno, la pietra ; Valla: in substantiis dominatur lignis, lapidibus, cæpis, aliis, sesamo, sinapi, piperi.
8. tên kata physin poreian, Boll; Pingree om.
9. kai menei en tê dysei, Boll; kai menei hypaugos achris an synodeusai tô hêliô, Pingree.
10. endomychosè ciò che si trova dentro (endon) la parte più interna (mychos) di qualche cosa: nel recesso della terra, nella parte più segreta della casa; indica quindi lo stare appartato, l'essere segreto. Ma una malattia che ha tale carattere è insidiosa (Gal. IX,237 Kühn), un tale uomo sleale o traditore (Pto.quadr. 3,13).
11. Albu.: indica quegli uomini che persistono nel loro modo di vita, che non si irritano in modo repentino, ma quando si irritano non possono padroneggiarsi.
12. Albu.: non desiderano il bene di nessuno.
13. Albu.: indica talora la veracità del discorso e l'abilità, la fiducia; e i pensieri che giungono a frotte e la profondità dell'intelletto.
14. katêphesteron eis opse tôn chronôn, Boll, Pingree om.; katêpheiaè l'abbassare gli occhi per vergogna o per tristezza.
15. periergos Boll, periergoteros Pingree.
16. Val.: produce morti violente nell'acqua o per soffocamento o per cattività o per dissenteria. Produce inoltre le cadute sulla bocca; Valla: facit etiam in os cadere; Anon.C: è cagione di morti per soffocamento, impiccagioni o per sciagure familiari.
17. kakotropos è colui che ha un cattivo naturale e che agisce in modo perverso o maligno.


Sul temperamento di Giove

  La natura di Giove è vitale e feconda (18). Nel corpo governa le cosce, i piedi, il seme e l'utero, il fegato, il lato destro e i denti (19). Indica la procreazione, l'origine, le alleanze, le conoscenze, l'amicizia dei grandi uomini, l'appetito delle ricchezze e l'abbondare delle sostanze, l'agio e le donazioni e la giustizia e l'autorità, la partecipazione agli affari pubblici, gli onori, lo stare a capo, le dignità sacerdotali, la fede e la vittoria (20). E' di diurna fazione, di color lucente (21), di sapore dolce, tra i metalli presiede all'argento (22). Unitamente a Mercurio presiede alle orecchie.
  Cinque sono le sue fasi: sorgere, tramontare, prima stazione, seconda stazione, acronicità. Prima sorge, indi si arresta alla sua prima stazione, in seguito diviene acronico, quindi forma la sua seconda stazione e infine tramonta. Sorge orientale quando è lontano 10 gradi dal Sole e, allontanatosi da lui il Sole di 120 gradi, si ferma alla sua prima stazione. Fino a questo punto il suo moto è diretto e dopo la prima stazione inizia a retrogradare; allorché dista dal Sole 180° compie la fase acronica; rimane acronico fino al compimento della sua seconda stazione, quando dista 240° dal Sole: allora compie nuovamente un cammino secondo natura (23) ed avvicinandosi infine il Sole, a 10° compie l'immersione vespertina e rimane immerso finché il Sole non si allontana da lui di 10°: allora inizia a sorgere.
  Quando questo astro detiene il dominio della genitura ed è angolare, nei propri domicilî o elevazione o nei segni di un compagno di fazione, fa i grandi e gli onorati, i graditi, i venerabili, i probi, miti, coloro il cui animo è limpido, che dirigono gli affari della città e del popolo, che hanno il favore altrui, dei re e dei grandi, che si esprimono con virtù e pietà, che amano teneramente i propri familiari, benefattori degli amici, lieti con i figli e le mogli. E ciò nondimeno a condizione che l'astro non si trovi nell'angolo dell'occidente, ove non dà felice progenie (24). E se la stella di Giove è danneggiata da una stella corruttiva, i suoi benefici risultano indeboliti e se non muta l'indole, assai minore è la nobiltà d'animo e i progressi sono impediti. E questa stella produce tali effetti per sè; quanto a ciò che suscita nelle sue configurazioni agli altri è detto in seguito.
  Quando sorge all'oroscopo fa i candidi, i bene in carne, dalla bella barba, onesti nei loro modi, di aspetto grave e dignitoso, di grande statura, dalla larga fronte, gioiosi e lieti, hanno peli nelle narici, si fan calvi nella parte anteriore della testa, che è grande ed essi sono di buon consiglio.
  Quando detiene la signoria della morte uccide per angina, infiammazione dei polmoni, affezioni al capo, al cuore, apoplessie e quanto si forma per eccesso d'aria.

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18. Albu.: il temperamento di Giove è caldo e umido e aereo e proporzionato.
19. Val. add.: e di conseguenza porta alle corse e agli esercizi atletici, ripetuto da Anon.C.
20. Val. add.: l'arbitrato nei processi, il credito, le eredità, la fraternità, l'associazione, l'adozione, la durevolezza dei beni, l'alleviamento dei mali, lo scioglimento delle catene, la libertà, il deposito, le ricchezze, l'amministrazione; Albu.: sovente indica anche gli uomini solerti e arrischiati... dalla lingua sicura e chiara... che si sposano più di una volta.
21. I manoscritti (cfr. Boll, Pingree) hanno phaios, fosco (tranne Vat. 1698, in CCAG V/4 133ss.: galatizôn, bianco come il latte), che non può appartenere a Giove. Val. ha phaios kai mallon leukos che Bara cerca di rendere con "gris et plutôt blanchâtre", ma credo si debba restituire: phaios, lucente ed assai bianco; cfr. Valla: colore præfulgens et imprimis albus.
22. Val.: lo stagno, Valla: de metallis stamno et albis lapidibus.
23. Boll: tên kata physin poreian poieisthai.
24. Seguo la lezione di Boll.


Sul temperamento di Marte

  La natura di Marte è ignea, infuocata e disseccante (25). Nel corpo governa la testa, le natiche, i genitali, la bile, il sangue, l'espulsione degli escrementi, le parti posteriori (26). Significa i fratelli di mezzo, le infermità, le malattie, le violenze, l'andare in rovina, le guerre, le rapine, gli incendi, gli adulteri, gli esili, la cattività, la perdita delle mogli, gli aborti, le ferite e i castighi (27), le spedizioni militari e gli agguati, l'azzardo e la menzogna, i furti, i falsi giuramenti, le effrazioni, le violazioni dei sepolcri ed altre cose simili. E' di fazione notturna, di colore rosso, di sapore amaro (28); tra i metalli ha il ferro (29) ed unitamente a Mercurio presiede alla bocca.
  Sette sono le sue fasi: sorgere, primo novantesimo, prima stazione, acronicità, seconda stazione, secondo novantesimo, tramonto. Quando il Sole si allontana da questa stella di gradi 10, si compie il suo sorgere mattutino, in seguito il primo novantesimo; si produce poi la prima stazione <da questo punto> fino all'intervallo triangolare con il Sole, ovvero gradi 120 (30) ed inizia quindi a procedere di moto retrogrado. E quando il Sole le si oppone, distando da essa 180 gradi, si compie la fase acronica. Non diversamente avviene a partire dalla retrogradazione: quando infatti il Sole giunge al trigono destro della stella ed è da essa lontano 240 gradi, questa stabilisce la sua seconda stazione e compie allora un cammino secondo natura (31) ed aumenta i suoi gradi. E quando il Sole giunge al suo quadrato destro, allora si compie il secondo novantesimo. Infine, 10 gradi prima che il Sole la raggiunga, avviene l'occultazione vespertina e la stella rimane sotto i raggi solari finché, di nuovo allontanatosi da essa il Sole di altri 10 gradi, si riproduce il sorgere mattutino.
  Quando questa stella assume il dominio in una genitura notturna, essendo orientale nei domicilii propri o in quelli di un astro della medesima fazione, crea gli intrepidi, i gagliardi, gli audaci, i veementi, gli insottomessi, che non temono le vessazioni, implicati in pericoli, privati del patrimonio paterno e materno, come pure di quanto acquisiscono nella prima età della vita, che conoscono per esperienza traumi e ferite, soprattutto se Marte osserva la Luna, ma di infiammazioni se osserva il Sole. Sono inoltre instabili verso le donne e intemperanti, coinvolti in faccende indegne e in adulteri, onde sovente consegue afflizione ed incertezza riguardo ai figli.
  Quando è operante in una genitura diurna e in un domicilio di una stella di contraria fazione, volge le cose predette al peggio e nascono i prepotenti, gli empi, i blasfemi, coloro che commettono grandi torti, gli intemperanti e gli sregolati, che non perseverano nelle loro azioni, facilmente mutevoli, non rispettosi di nessuno, esposti ai colpi dei grandi e ai tumulti popolari e che soggiacciono a sofferenze fisiche.
  Occorre invero por mente che, di norma, le stelle benevole sminuiscono i propri benefici quando operano contro la propria fazione, mentre le malevole quando sono nei loro domicili e nella loro fazione arrecano circostanze pericolose e perverse con qualche danno. Ma se sono operanti nei luoghi di un astro di opposta fazione producono danni ancor più rovinosi. E quando fossero in luoghi non operosi e immersi nei raggi <del Sole> (32), essendo signori o dominatori della genitura, mostrano un umile sorte, destinata a non risollevarsi. Quanto produce la stella di Marte nelle sue configurazioni con gli altri astri, diremo nel prosieguo.
  Quando Marte sorge all'oroscopo fa i fulvi, dagli occhi cerulei, le orecchie piccole, di bella statura, sagaci, pronti, arditi. Hanno ferite al corpo, non conoscono la negligenza, sono combattenti, travagliati, adulteri per natura (33), gran bevitori.
  Quando detiene la signoria della morte, la porta per infiammazioni, febbre continue semiterzane, calamità improvvise, affezioni ai reni, erisipele, lo sputar sangue, emorragie, aborti e quanto proviene da infiammazione e da un calore eccessivo.

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25. L'orbita di Marte è così calda da togliere il respiro: è soffocante (pnigôdês), onde questa stella per la sua virtù eccessiva (di'hyperechousan pyros dynamin) è distruttiva di ogni essere vivente e di ogni frutto che nasce sulla terra (Iul.). Albu.: presiede alla flava bile e ai cibi amari, significa la gioventù, la forza, la prontezza e le intemperie calde e il fuoco e le infiammazioni e tutto ciò che accade subitamente.
26. Val.: presiede, all'interno del corpo, al sangue, ai canali spermatici, alla bile... Anon.C: delle parti del corpo governa, secondo Tolemeo, le orecchie, il lato sinistro, i reni, le vene, le parti genitali e, secondo Valente, tra le membra ha la signoria sulla testa e sull'ano, tra le parti interne sul sangue, i canali spermatici, la bile gialla, l'espulsione delle secrezioni ed in generale le parti posteriori [quelle rivolte indietro e le inferiori]. Valla: membris dominatur capiti, pudibundis, intestini, sanguini, sÏmini, meatibus, bili, reiectionibus, discretioni fÏminibus, impeditioni, supinationi, habet autem duriciem, defectionem, atrocitatem in facultatibus rerum.
27. kolaseis kai lyseis Pingree, kollêseis Boll.
28. Val.: suo è inoltre ciò che è secco e duro.
29. Val., Anon.C: e agli abiti di cerimonia, a causa dell'Ariete, e al vino e ai legumi.
30. Pingree: e quando il Sole compie figura quadrangolare con questa stella, si produce la prima stazione fino ad un intervallo di gradi 180.
31. tên kata physin poreian poieitai.
32. dedykotes hypo tas augas Boll; dedykotes kai hypaugoi Pingree.
33. physei moichous Boll; physei om. Pingree.


Sul temperamento del Sole

  La natura del Sole è calda e secca, è luce intellettiva (34), reggitore dell'animo (35). Nel corpo governa la testa, le facoltà percettive (36), l'occhio destro, i fianchi, il cuore (37). Indica il re, il padre, il padrone (38), il fratello maggiore, la dignità (39). E' di diurna fazione, di color citrino (40), di sapore acre e piccante. Tra i metalli presiede all'oro (41). Unitamente alla Luna presiede agli occhi.
  Quattro sono le sue figure: due tropiche e due equinoziali. Al principio del Cancro crea il solstizio estivo ed inizia a diminuire i giorni e ad aumentare le notti; all'inizio della Bilancia crea l'equinozio autunnale ed i giorni si fan più corti delle notti; all'inizio del Capricorno crea il solstizio invernale ed allora la notte inizia a diminuire ed il giorno ad aumentare. All'inizio dell'Ariete crea l'equinozio primaverile ed il giorno si fa più lungo della notte. In questi punti il Sole muta, ed anche la Luna, ciascuno in modo distinto: il Sole crea i vigorosi e i forti, la Luna i bene in carne, di bell'aspetto, graziosi, agili, sinceri, viaggiatori, ben proporzionati.

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34. phôs noeron, cfr. Val.; Valla: lumen intellectile.
35. psychês tamias; Val.: psychichês aisthêseôs organon, Valla: sensus animæ instrumentum. Iul.: Il Sole è sito sotto l'orbita di Marte e sopra quella di Venere, è medio rispetto a tutti gli astri e la sua natura è ardente. Ha in sè l'essenza di tutti quanti <gli astri>, giacché nella sua natura sono contemperati i quattro elementi. Ed egli è posto a re e reggitore di tutto l'universo, è guida di tutte le stelle, creatore di tutti gli esseri e quante creature suscita al divenire, altrettante le porta a distruzione, sì come fa maturare ed appassire i frutti.
36. Val.: pneumatikês êtoi aisthêtikês, Valla: spiratili parti cordis seu sensili motui.
37. Val. add.: nervi.
38. Boll add.: theon, daimona, cfr. Val., Anon.C: theiôn chrêmatismôn e la glossa di Valla: fastigium deorum hoc est cÏlestium numinum oraculum volente deo; nam deus ipse rerum habenas tenens nulli subiacet nomini, ut etiam omnem humanum fugit obtutum.
39. Val.: significa nella nascita la regalità, l'autorità, l'intelligenza, la saggezza, la bella apparenza, il movimento, un'alta fortuna, la rivelazione divina, discernimento e decisione, reputazione, azione, governo del popolo, il padre, il padrone, l'amicizia, le persone illustri, l'onore dei ritratti, delle statue, del serto...
40. Val.: katoinos, vinolentus (Kroll), kitrinos (Pingree), cfr. Valla: colore citreo.
41. Val. add.: e dei prodotti della terra, il grano e l'orzo.


Sul temperamento di Venere

  La natura di Venere è temperata e umida (42). Governa l'olfatto e tutta la parte anteriore del corpo e gli organi dell'accoppiamento (43); degli organi interni il polmone e signoreggia inoltre il diletto (44). Indica la madre, le sorelle minori (45), gli amori, i desideri, le diverse unioni - giacché questo dio (46) è di ambo i sessi - l'ufficio sacerdotale, i figli, le belle arti (47), la musica e la poesia, la pittura, la bellezza delle forme, la mistione dei colori, le tinture, ogni tessuto e ricamo, l'agoranomia (48), i pesi e le misure, il riso, la serenità d'animo. E' di fazione notturna e di colore bianco, di sapore grasso (49). Tra i metalli presiede allo stagno (50). Unitamente a Saturno presiede alle narici.
  Sei sono le sue figure: la prima principia con il sorgere vespertino, seguono quindi la stazione vespertina, l'occultazione vespertina, il sorgere mattutino, la stazione mattutina, l'occultazione mattutina. Compie il sorgere vespertino quando si allontana dal Sole di gradi 20 (51), la stazione vespertina quando è lontana dal Sole gradi 42 (52), l'occultazione vespertina quando al Sole mancano 6 gradi per raggiungerla (53). Compie quindi il sorgere mattutino quando dista 5 gradi dal Sole; si arresta poi nella stazione mattutina quando dista gradi 40 ed infine compie l'occultazione mattutina quando le mancano gradi 2 a raggiungere il Sole. Percorre il circolo dell'anno in 13 mesi (54).
  Quando questa stella assume il dominio della genitura in una natività notturna ed è orientale, operante nei propri domicili o in quelli di un compagno di setta, fa gli avvenenti, coloro che hanno gusto, che sono eleganti e ingegnosi, puri, illustri, religiosi, affettuosi, atti a raggiungere il comando, stimati dal popolo e dai superiori, adorni d'oro, appartenenti a ordini sacerdotali o simili, facoltosi, distinti, coloro che son biasimati a causa della <loro> virtù, beneficiati dalle donne e le donne dagli uomini. Se al contrario è operante e contraria alla propria fazione, scemano i suoi benefici e rende malagevole od espone all'invidia il buon esito degli eventi e lo fa minore (55). E quando si configura ad altre stelle produce quelle cose che diremo nel capitolo sulla commistione.
  Quando sorge all'oroscopo dà un bianco incarnato e fa coloro che sono bene in carne, dalla bella barba, dai modi virtuosi, delicati, attraenti, di piccola statura (56), colmi di dignità, di colorito bruno, prosperi, magnanimi, avvenenti, ricchi, graditi, amati dalle donne, amorosi, hanno un segno venereo sulla bocca (57), come una lenticola e scherzano con gli occhi.
  Arreca la morte per affezioni dello stomaco e del fegato, per travagli del ventre, fistole e, in generale, da quanto proviene da un eccesso dell'umidità o da una sua corruzione.

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42. Albu.: il temperamento di Venere è umido e flemmatico, nondimeno è proporzionato nella sua umidità.
43. synousias moriou; cfr. Anon.C: synousiastikôn moriôn.
44. Val.: signoreggia il collo, il volto, le labbra, l'odorato e le parti anteriori dai piedi fino alla testa, gli organi dell'amplesso e degli organi interni i polmoni. Anon.C: delle parti del corpo signoreggia l'odorato, il fegato e le carni. E secondo Valente il collo, etc. E più oltre:: la stella di Venere è cagione di amore e di desiderio. Indica la madre e la moglie ed ogni appetito, ogni intemperanza, ogni voluttà; ed inoltre l'ufficio sacerdotale, la carica di ginnasiarca, il portare oro e corone, le nozze, gli intrecci amorosi, ogni delicatezza del corpo, ogni lusso della vita, il godimento e la soddisfazione, la bellezza del decoro, la mollezza, la letizia, il ricamo, la tintura, l'arte della pittura, la lavorazione dell'avorio, l'arte degli unguenti e dei profumi ed in generale le belle arti e la lavorazione di pietre preziose e i vantaggi e promozioni ed onori che provengono da regine e dalle principesse, l'amore dei piaceri della carne, il riso, la danza, l'odio della fatica, la pietà, il decoro del corpo e la sua vigorìa, l'affezione, la beneficenza, la carità, il buon successo ed ogni sorta di favore.
45. mikroteras adelphas; Pingree: mikroterous adelphous.
46. theos, Boll; astêr, Pingree.
47. technas katharious, Boll, cfr. Anon.C (nota 42); kitharôdias, Pingree.
48. agoranomia, ædilitas, Boll, fortasse recte, cfr. Val.: didôsi de kai agoranomias; Pingree: agoras, eunomias.
49. piôn, Pingree. Boll: ellipotatê, untuoso.
50. Val. add.: le pietre preziose... dei frutti, l'oliva.
51. vix sanum.
52. Boll; Pingree: 46°.
53. Boll add. glossa: sia ad esempio Venere a 10 gradi Ariete, il Sole a 4 gradi del medesimo segno.
54. re vera 19.
55. Anon.C: quando è afflitta, indica l'adulterio, il sortilegio, l'oziosità, l'effemminatezza, l'infamia, il biasimo, l'oscenità; ma quando è ben posta è cagione di stima e di profitto.
56. mikrophyeis, Boll; makrophyeis, Pingree.
57. en tâ sômati, Boll, Pingree; ma cfr. CCAG XII, 126: stomati.


Sul temperamento di Mercurio

  La natura di Mercurio è talora umida, talora secca. Governa nel corpo le mani, le spalle, le dita, le articolazioni, gli intestini, lo stomaco (58), (i reni) (59), la trachea, la lingua (60). Indica i fratelli minori, la scienza, la sapienza della parola, i numeri, la geometria, l'astronomia, la mercatura, i messaggi, la previsione, la divinazione, l'esercizio atletico. E' di fazione partecipiale, ovvero diurno e notturno, il suo colore è azzurro, il suo sapore acidulo (61). Tra i metalli presiede al bronzo (62). Unitamente a Marte presiede alla bocca.
  Compie quattro figure: sorgere vespertino, occultazione vespertina, sorgere mattutino e occultazione mattutina. Produce il sorgere vespertino quando si allontana di 3 gradi dal Sole, indi si occulta quando al Sole mancano 2 gradi per raggiungerlo. Produce il sorgere mattutino quando il Sole si allontana da essa per gradi 3 ed infine si occulta quando è sul punto di raggiungere il Sole, distando da esso gradi 2.
  Quando questa stella detiene il dominio della genitura, essendo per sua natura partecipiale, concilia i suoi decreti secondo le testimonianze e la commistione dei segni; e ciò esporremo nel prosieguo. Quando è operante ed orientale, massimamente nei propri luoghi o nei luoghi di una benefica stella, fa la persona armoniosa nel corpo e laboriosa, amante del lavoro. E se si configura alla Luna sarà perspicace ed abile, accorta ed assennata, incline alla riflessione e all'istruzione; e ha ottima disposizione per ogni cosa, è pronta ad imparare e ad insegnare e comprende qualche cosa di più di ciò che apprende. Ha successo nell'ideazione dei suoi propositi, ha molti amici, è comunicativa, viaggia e commercia, soggiorna fuori della patria, è stimata da molti e può passare da un'occupazione ad un'altra, in tutte acquistando fama. E se Mercurio, dominatore della genitura, è ben posto, mentre il suo codominatore o il signore del segno in cui è il dominatore è mal posto, una parte della vita recherà il successo e sarà prospera, un'altra l'insuccesso. Osserva quindi in quale quadrante è ciascuno di essi: posti nel quadrante che va dall'oroscopo al sommo del cielo, indicano la prima età, dal sommo del cielo al tramonto l'età media, dal tramonto alla culminazione inferiore l'ultima.
  Quando Mercurio sorge all'oroscopo fa i magri, i pallidi, dai capelli ricciuti, ben proporzionati, dalla bella barba, gli eloquenti, i falsari, coloro che hanno piena conoscenza delle lettere, che amano le dispute verbali, gli impostori e i ciarlieri, i grandi banchieri (63), esperti delle leggi, procuratori.
  <Quando detiene la signoria della morte> (64) l'arreca tramite follia, alienazione, demenze malincoliche, malattie emetiche, epilessie e tramite quanto proviene da un eccesso di secco o da una sua corruzione.

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58. koilias, Boll; poikilôn Pingree.
59. vix sanum.
60. Anon.C: delle parti del corpo signoreggia la parola, la facoltà intellettiva, la lingua, la cistifellea, il deretano; e secondo Valente...; cfr. Val.: le mani, le spalle, le dita, lo stomaco, l'udito, la trachea, gli intestini, la lingua.
61. Val.: la stella di Mercurio significa l'educazione, le lettere, gli elementi probanti in una causa, la parola, la fraternità, l'interpretazione, la funzione dell'araldo, il numero, i calcoli, la geometria, il commercio, la giovinezza, il gioco, il furto, l'associazione, il messaggio, l'assistenza e il servire, il profitto, le invenzioni, l'imitazione, l'esercizio atletico e la lotta, l'esercizio declamatorio, l'apposizione del sigillo, l'inviare una lettera, lo stabilire, il sospendere, il valutare, l'ascoltare, il sottilizzare. Cfr. Valla: ...imprimere signacula, , epistolas scribere, mittereque nuntios, stare, appendere, obtemperare, experiri, audire, variare.
62. Anon.C, Val.: al bronzo e ad ogni moneta.
63. makrous trapezitas, Boll: i.e. qui negotia maritima vel longinqua habent.
64. tous de thanatous...


Sul temperamento della Luna

  La natura della Luna è umida e fredda (65). Acquista luce per riflessione della luce del Sole (66). Nel corpo governa l'occhio sinistro, l'esofago, le mammelle, il soffio (67). Indica la regina, la padrona di casa, la madre, il concepimento, l'unione legittima, il nutrimento, la sorella, la forma superiore del volto, la dea (68), il destino (69). Tra i metalli presiede al cristallo (70). Unitamente al Sole presiede agli occhi.
  Dieci sono le sue figure e son chiamate fasi. Sono le seguenti: sinodo, nascita, sorgere, prima falce, primo quarto, gibbosa crescente, plenilunio, gibbosa calante, secondo quarto, seconda falce. Ed alcuni ne contano undici, includendovi la fase di quasi-pienezza.
  Vi è sinodo quando la Luna è nel medesimo grado e segno del Sole; nascita (71) quando si allontana di un grado dal Sole; sorgere, quando dista 15 gradi; prima falce, quando è lontana di 60 gradi secondo la sequenza dei segni e forma allora una figura esagonale con il Sole; primo quarto, quando dista dal Sole 90 gradi e forma con esso una figura quadrata; gibbosa crescente quando dista 120 gradi, formando con il Sole figura triangolare; la quasi-pienezza (72), quando dista 150 gradi ovvero cinque segni; plenilunio quando è esattamente diametrale rispetto al Sole, essendo lontana di 180 gradi e vien detta altresì unione plenilunica; ripulsione (73), quando dista un grado più del diametro ed inizia a diminuire la sua luce; gibbosa calante quando dista 120 gradi dal Sole contro l'ordine dei segni ed è configurata per trigono; secondo quarto quando dista dal Sole 90 gradi contro l'ordine dei segni ed è configurata per quadrato; seconda falce quando dista 60 gradi contro l'ordine dei segni ed è in esagono al Sole.
  La Luna ha pertanto ricevuto diverse denominazioni secondo la diversità delle sue figure. Il sinodo viene così chiamato per la sua compresenza al Sole nel medesimo grado ed allora corrono per il medesimo cammino. Nascita per il suo allontanarsi dal Sole di un grado onde principia a diffondere la luce verso la nostra parte. Sorgere, quando, allontanatasi dal Sole, inizia ad essere a noi visibile e la sua luce assume la forma di un contorno. Prima falce è chiamata, perché allora mostra la forma del mese ovvero della nuova Luna (74). Quarto si chiama, giacché la sua luce è a noi diffusa per metà (75). Gibbosa, perché il suo profilo è curvo da ambo i lati. Quasi-pienezza si dice perché è quasi giunta al plenilunio (76). Plenilunio quando si è riempita di luce dai raggi del Sole, apparendo in posizione diametrale ad esso ed allora possiede intiero e compiuto lo splendore della sua luce. Ripulsiva si chiama quando, dopo aver superato i raggi diametrali, ha una repulsione e una diminuzione della sua illuminazione.
  Occorre osservare, in ciascuna di queste figure, a quale stella la Luna compie applicazione e da quale stella defluisce e secondo ciò emettere un giudizio: se infatti si applica ad una benefica stella, indica un bene, ad una malefica, il male.
  La Luna fa coloro che hanno grosse gambe, larghe ginocchia, i grassi, di breve statura, dai begli occhi, dal viseo femmineo, floridi.

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65. Albu.: la Luna è il luminare della notte, il suo temperamento è freddo e umido e flemmatico.
66. to de phôs ek tês anaklaseôs tou hêliakou phôtos kektêmenê; Pingree om.; cfr. Val.: ek tês antaklaseôs, ove la luce lunare è detta nothon phôs, lumen spurium, cfr. Valla: Luna vero, quæ a lumine dicta, quod per luminis solaris refractionem collucescat, ut Sol quia solus intra astra reliqua plurimum potest quod suum lumen habet præcipuum, velut Luna adulterinum; Albu.: significa il calore acquisito mediante la luce, che riceve dal Sole.
67. physa, flatus, è il gas che si genera nello stomaco o nell'intestino per aumentati processi fermentativi putrefattivi, e che viene poi espulso dalla bocca o dal retto. Sui malesseri prodotti dalla flatulenza o meteorismo cfr. Plato resp. 405d; Hipp. apho. 4,73; prisc.med. cc.10, 22. Cfr. Val.: delle parti del corpo governa l'occhio sinistro, l'esofago, le mammelle, il soffio, la milza, le membrane del cervello, il midollo, onde produce altresì gli idropici. Anon.C: il gusto, il canale della deglutizione, l'esofago, lo stomaco, la matrice, l'occhio sinistro e tutte le parti sinistre.
68. theá congettura. Boll, fortasse recte, cfr. supra (de solis natura) theós; théa spectaculum, Pingree; cfr. Val. 1,16 Pingree: theán, 1,17 Kroll: théan.
69. Val.: significa, in una nascita umana, la vita, il corpo, la madre, il concepimento, la forma, l'apparenza, la dea [v. n.65, Valla: visum], la convivenza ovvero le nozze legittime, il nutrimento, il fratello maggiore, gli affari domestici [Valla: custodiam domus], la regina, la padrona, i beni, il destino, la cittadinanza, il concorso di folle, i profitti, le spese, la casa, le navi, il soggiorno all'estero, l'errare ed invero, a cagione del Cancro, non porta una via diritta [Valla: errorem, nec enima rectitudines præbet propter Cancrum].
70. hyelos indica ogni pietra trasparente: l'alabastro, l'ambra, la resina, il vetro, il cristallo; Val.: l'argento [asêmon] e il cristallo; Anon.C: l'argento [arghyrion].
71. ghenna.
72. plêsiselênon.
73. apokrousis.
74. Boll: prima falce si chiama giacché brilla mostrando una forma corrispondente e così si chiama la Luna, in quanto compie un sorgere mensile.
75. Quarto suona in greco dichotomos, dividua.
76. Boll: quando brilla dal sesto segno.


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