Francesco Filelfo

  Non poche cose in questa genitura sono degne di osservazione.  1) La longevità, avendo superato gli 83 anni. E ciò concede il Sole, forte in ascendente, con Giove.  2) Una cultura greca e latina degna di considerazione per la sua epoca. E ciò è indicato da Mercurio in Vergine, in quadrato a Saturno e in esagono a Venere e a Marte con Castore, di natura Mercurio.  3) E poiché Venere era in Cancro, nel dodicesimo luogo, unita a Marte ed in esagono a Mercurio (e Mercurio in quadrato a Saturno) e Venere stessa con Sirio (cum cane ardente), ciò significava chiaramente l'uomo che arde di ogni libidine, onde si rese infame per il giacere con fanciulli e per il rapimento di donne, sicché fu pubblicamente perseguitato dai nemici, ed incorse in molte disgrazie. E se Venere si fosse unita ad entrambi i malefici e a Mercurio, questi atti vergognosi avrebbero avuto su lui il sopravvento, giacché avrebbero indicato l'indole perversa e turbolenta.


Francesco Filelfo

  4) E poiché il cuore dello Scorpione era per gradi (secundum gradum) nel culmine sotterraneo e Aldebaran al culmine del cielo, ovvero all'inizio del decimo luogo, mostra l'uomo che eccelle nelle lettere, anche dopo la morte. D'altro canto questi luoghi (medio ed imo cielo) Venere e Mercurio osservano, la prima col trigono, il secondo con l'esagono. Nulla d'altronde può impedire, se non la calamità dei tempi, che i suoi scritti vadano perduti.  5) Ora, il Sole unito a Giove ed in esagono a Saturno, e il signore dell'ascendente indicava l'uomo studioso, industrioso, rigoroso, rude e che, a parte i vizi, propende verso una certa asprezza catoniana, superbo, pensoso, dotato di prodigiosa memoria, sano.  6) Saturno in Sagittario, in trigono all'ascendente, indicava nondimeno una ferita in volto.  7) E Giove combusto e Mercurio in quadrato a Saturno danno scarsezza di mezzi e travagli. Venere sola soccorre, onde ebbe molte mogli, la prima per rapimento. D'altro canto Mercurio, in secondo luogo e in proprio domicilio, significava la capacità di trarre mezzi di sussistenza.  8) La Luna in quinta prometteva figli, Saturno li indicava sfortunati.  9) E' opportuno considerare che in questa genitura, come si può d'altronde vedere nella prima (Francesco Petrarca) e nella seguente (Fazio Cardano), Marte in Cancro e nel dodicesimo luogo è segno di dottrina e di erudizione e di indebolimento dei nemici. Quattro sono infatti i segni degli uomini eruditi: Toro, Cancro, Leone, ed Acquario; raramente un altro segno ascende, se si eccettua la genitura di Giorgio di Trebisonda.

  Il Liber de exemplis centum geniturarum fu scritto dal Cardano quarantenne prima del suo commento al Quadripartito di Tolomeo. Ne è segno, più che l'ambigua "domificazione uguale", un modo del giudizio a lui peculiare e che aveva stupito il Retico in occasione del suo soggiorno a Milano nella primavera del 1546. Dopo la stesura del commento a Tolomeo il Cardano abbandonò alcune cose, quali la "domificazione uguale" e (cfr. 3. e 4.) il considerare l'unione tra stelle inerranti e pianeti per gradi zodiacali (secundum gradum). Seguendo il modo di Tolomeo potremmo dire, ad es., al p. 3 che, poiché «per quanto riguarda la disposizione degli uomini ai piaceri venerei occorre esaminarla dalla condizione della stella di Marte» (quadr. IV,5), essendo Marte unito a Venere, senza testimonianza di Giove, che dà la temperanza, senza la testimonianza di Saturno, che dà ritrosia o infredda, l'uomo è voluttuoso, non ha che può frenarlo e cerca di soddisfare in ogni modo i suoi desideri. E se uno degli astri è vespertino, l'altro mattutino, gli uomini hanno relazioni e con maschi e con femmine, senza nondimeno avere una precisa inclinazione verso l'uno dei due sessi». Con questa ultima proposizione Tolomeo vuole intendere quando Marte e Venere, Giove e Saturno assenti, sono uniti. Mattutino e vespertino sono infatti termini tecnici da riferire al percorso degli astri lungo l'epiciclo. Si consideri poi la testimonianza di Mercurio splendente nel cielo, da cui la pubblicità di tali atti e le triste conseguenze. Riguardo al p. 5: signori delle qualità dell'animo sono Mercurio e Giove, il primo testimoniato da Saturno e visibile all'occhio in quel giorno, nel proprio segno e potente; il secondo sotto i raggi onde l'amore dello studio e la ricerca, in quanto Giove è angolare e nel suo trigono, e nondimeno animo selvatico e schivo, poiché celato alla vista. Al p. 7, infine: ciò può a maggior diritto vedersi dalla sorte di fortuna posta accanto a Saturno; Giove che ne è signore è debole nel concedere, in quanto sotto i raggi del Sole. [GB]

Note astronomiche

  Cardano riporta 24 Luglio 1398, ore 6 e 50 minuti dopo il mezzogiorno. Si tratta di un evidente errore di stampa poiché il Sole sorge in prima casa e dunque deve trattarsi delle 16h50m dopo il mezzogiorno. I dati corripondenti appaiono essere quelli del 25 Luglio 1398, ore 3 e 41 minuti di tempo universale, a Tolentino (Macerata), città natale di Francesco Filelfo, longitudine 13°17' Est, latitudine 43°12'Nord. Queste le longitudini dei pianeti che abbiamo ricalcolato: Sole 9°41' Leone, Luna 21°29' Sagittario, Saturno 8°29' Sagittario, Giove 16°27' Leone, Marte 12°54' Cancro, Venere 7°25' Cancro, Mercurio 6°30' Vergine. Queste le latitudini: Luna +1°34, Saturno, +1°31', Giove +0°46', Marte +0°48', Venere -6°22', Mercurio -0°53'.
  Subito dopo le latitudini sono riportate le unioni tra pianeti e stelle, misurate secondo le longitudini, come era solito fare il Cardano prima del suo commento a Tolemeo. Le stelle vicine a Giove "nella zampa del Leone" sono omicron Leonis (15°52' Leo) e Xi Leonis (13°12' Leo), entrambe di natura Giove-Marte; la stella di quarta magnitudine vicina a Marte è kappa Geminorum (15°13 Cnc), di natura Marte per Cardano (Saturno per Giuntini); Apollo è la brillante Castor, alpha Geminorum (11°51' Cnc), natura Mercurio; le stelle di 3° e 4° magnitudine con Venere sono lambda Geminorum (6°32') nelle cosce, e tau Geminorum (7°03') nelle braccia; con Venere è anche Sirio, il cane ardente, alpha Canis Maioris (5°36), di natura Giove e in parte Marte, molto lontana nel cielo ma vicina per longitudine; una delle due stelle di natura Saturno-Mercurio unite all'ascendente è sicuramente Acubens, alpha Cancri (5°06' Leo), nella chela del granchio, l'altra potrebbe essere Xi Cancri (6°46') di mangnitudine assai debole (5,14).
  Nel commento di questa genitura (vedi punto 4) Cardano dice che Antares, il cuore dello Scorpione, è congiunta all'imocielo e Aldebaran al mediocielo. Questo non corrisponde alla realtà poiché il grado che culmina al mediocielo (cor coeli) è 21° Ariete, mentre la longitudine di Aldebran è 1°19' Gemelli e quella di Antares è 1°26' Sagittario. [MF]

Sulla vita di Francesco Filelfo:


Testi Home